Jambo Spirito Libero Magazine





Guido Mattioni: Scrittore - Giornalista. (se percorri i sentieri lo puoi incontrare).



Ci sono persone che di significativo non hanno mai nulla da dirti. Vagano nel vuoto, ti passano accanto e tu non te ne accorgi nemmeno. All'estremo opposto ce ne sono altre, sinceramente fastidiose, che hanno invece sempre troppe idee da venderti, anche se spesso tutte di discutibile qualità: loro sono quelli che ti travolgono perché oltre a non avere mai misura, hanno anche poca discrezione e rispetto per gli altri.

Jambo no, Jambo è differente. Lui appare, scompare magari per un po', per poi riapparirti davanti quando meno te lo aspetti, come un'Araba Fenice. Perche può succedere che le Arabe Fenici indossino il casco e ti si materializzino davanti a cavalcioni di una moto.
Di lui ovviamente te ne accorgi, ma da persona discreta qual è non ti travolge mai: Jambo ti coinvolge. L'ho visto in azione qualche settimana fa a Milano, dove mi aveva dato appuntamento davanti alla statua del mio grande primo direttore e Maestro, Indro Montanelli, per girare la puntata ambrosiana del suo film "Sentieri astratti". 
Bene, ci serviva una fotografia in cui apparissimo tutti insieme: io, lui e Indro. Jambo, con uno dei suoi sorrisi contagiosi, ha "coinvolto" un ragazzo che stava seduto tranquillo su una delle panchine del parco. Detto, fatto, scatto. Per poi scoprire che l'improvvisato fotografo veniva dal Marocco, da Marrakech. E allora - colpo di fulmine - è stato Jambo a "coinvolgersi". Da solo, inseguendo la sua realtà, quella strana e speciale che è soltanto di chi sa sognare. Negli occhi gli vedevi già l'Africa, la sua Africa. Mentre dalle sue parole, scambiate avidamente con un grande amico che conosceva da appena un attimo, vedevi comporsi e scorrere un paesaggio "altro", diverso, fatto di piste sabbiose, di deserti e di rare oasi.
Milano? Era lontana, lontanissima. Lei sì, diventata miraggio.


Guido Mattioni